CPS di Longone al Segrino - Longone al Segrino, Provincia di Como

CPS di Longone al Segrino è una struttura sanitaria situata in Via Eupilio, 22, 22030 Longone al Segrino CO, Italia. Questo centro offre una serie di servizi di elevata qualità, tra cui l'ambulatorio medico e il centro dialisi, rendendo accessibili servizi di eccellenza a una vasta gamma di pazienti. Il centro è dotato di accesso, bagno e parcheggio accessibili per persone in sedia a rotelle, garantendo una visita senza barriere anche per coloro che hanno bisogno di supporto per la mobilità.

La struttura è in grado di offrire assistenza con expertise in vari campi medici, con l'obiettivo di fornire un'assistenza clinica di alta qualità. I servizi offerti includono sia l'ambulatorio medico, con medici specializzati in vari campi della medicina, che il centro dialisi, per coloro che necessitano di trattamenti per le malattie renali croniche.

In termini di accessibilità, il centro CPS di Longone al Segrino si distingue per la sua attenzione verso l'inclusione di tutti i pazienti, fornendo spazi e servizi accessibili a persone con disabilità fisiche. Questo include un parcheggio, un bagno e un ingresso accessibili in sedia a rotelle, garantendo che tutti i visitatori possano accedere con facilità all'ospedale.

Quello che rende ancora più interessante questa struttura è la sua presenza online, permettendo ai potenziali pazienti di esplorare i servizi offerti e di leggere le recensioni dei clienti. Oggi, le recensioni online sono fondamentali per valutare la qualità di un'azienda e la soddisfazione dei clienti. Il CPS di Longone al Segrino ha ricevuto 5 recensioni su Google My Business, con una media di 2.6/5. Questi feedback sono un indicatore importante di quanto il centro sia riconosciuto e apprezzato nella community locale.

👍 Recensioni di CPS di Longone al Segrino

Pietro P.

2/5

Il TSO, con la sua brutalità sistemica, irrompe come un colpo di scalpello che spezza rituali e ritmi, come se annientasse il senso stesso di appartenenza alla propria esistenza. Quello che rende l’esperienza così paradossale è che ti toglie esattamente quegli elementi che mantengono l’integrità della persona: il ritmo come stabilità interiore, la ritualità come spazio di radicamento, e la funzione come senso del proprio posto e valore.

E poi, una volta strappati questi elementi, il sistema stesso ti giudica sulla base di un’idea di “normalità” che ha appena disintegrato, come se ci si aspettasse che tu rispondessi secondo parametri che non hai più modo di onorare. È una contraddizione assurda e violenta, una richiesta impossibile che si auto-alimenta, lasciandoti poi nella frammentazione di un’identità che tenta di ritrovarsi senza avere più punti di riferimento.

Questo ti porta a dover ricostruire da solo ciò che ti è stato tolto. La sfida, allora, è ricreare un ritmo nuovo, uno spazio di senso che non si piega alle aspettative altrui, ma che possa di nuovo appartenerci autenticamente, nel tempo e modo che sceglieremo.

Alex R.

1/5

A voi lascio il mio silenzio , e , nient'altro........ pura PENA!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Eddy C. (.

3/5

Potrebbe essere più accurato ma è sufficiente...

Fabio M.

4/5

❓🖍️❗🩸

Massimo C.

3/5